Il gioco dei profumi
Imparare è bello se fai esperienza diretta di ciò che ascolti o vedi e non rimangono solo appunti scritti su un foglio che di lì a breve dimenticherai.
Domenica abbiamo deciso di parlare di erbe e di profumi ma l’abbiamo fatto con la voglia di trascorrere insieme una giornata allegra e coinvolgente lasciando al nostro bambino interiore la possibilità di esprimersi.
Eravamo dieci esseri viventi: otto umani, una piantina e un gatto.
La piantina era una salvia officinalis che ha gradito molto il fatto di uscire dalla serra, entrare in una accogliente casa riscaldata , venire annusata dal gatto e ricevere un sentito “buongiorno” da tutti i presenti.
L’abbiamo anche ringraziata per tutto quello che ha saputo dirci col suo muto linguaggio.
Guardando le sue foglie, toccandole e capendo qual è la loro modalità di crescita ed espansione siamo stati in grado di percepire il suo potere di guarigione: la grande forza che le permette di ridare fiducia e speranza a coloro che sono stanchi di lottare e il sua capacità di purificare sia gli ambienti che i campi aurici.
Con la sua discreta presenza ha creato un filo di congiunzione grazie al quale abbiamo potuto inoltrarci nel mondo dei profumi con un atteggiamento più aperto e ricettivo.
Il gioco ha avuto inizio quando, respirando ad occhi chiusi le essenze, ognuno ha lasciato libere le proprie emozioni.
Il bambino bisognoso di coccole, i timori di donna innamorata, il sentimento di appartenenza a una dimensione terrena così fugace e ancora i ricordi di infanzia, l’emozione di una passeggiata nel bosco, il desiderio di marmellata ….
Lasciato libero il nostro bambino ha parlato senza paura, senza filtri e ha pure scoperto che gli altri bambini lo capivano, ridevano e giocavano con lui.
Sono emerse immagini dei nostri mondi interiori e forse è aumentata un pochino anche la nostra consapevolezza.
Il gatto osservava, si avvicinava o si allontanava seguendo ciò che il suo carattere intrigante e indipendente gli suggeriva spettatore partecipe e a volte distaccato di quella realtà dove esseri viventi differenti esprimevano ognuno la propria unicità.
La salvia ha voluto rimanere nella nuova casa…ha sentito buona energia e ha deciso di fermarsi lì: io sono stata il tramite che le ha permesso di spostarsi, lei è stata il tramite per aiutarci a capire meglio la magia del suo mondo.
Grazie a tutti, è stata una splendida domenica